Un altro passo importante per la candidatura del Tocatì

L’importanza del dialogo con le Istituzioni lungo il processo di candidatura

 

Un processo di candidatura UNESCO ha molte dimensioni e significati, che possono essere meglio visualizzati e compresi considerando la successione delle sue tappe. Una dimensione centrale è quella del dialogo con le diverse Istituzioni della cultura, dal livello locale (nel nostro caso il comune di Verona) a quello internazionale, passando dal fondamentale livello nazionale, e progressivo accreditamento.

Nel 2016, in seguito alla prima richiesta di patrocinio del Ministero dei Beni culturali e del Turismo (MiBACT), una delegazione di Associazione Giochi Antichi, associazione da cui è nato il Tocatì, era stata ricevuta all’Ufficio Relazioni Internazionali e Convenzioni UNESCO per presentare il Festival e il progetto di candidatura. In seguito a quella prima riunione, il suddetto Ministero si impegnò ad essere presente, nella persona di Emilio Cabasino, all’incontro di lancio del progetto di candidatura dello scorso SettembreTocatì, un patrimonio condiviso.

In quello stesso periodo, la richiesta di patrocinio UNESCO impegnò il coordinamento della candidatura in un laborioso dialogo con i funzionari del Ministero degli Esteri incaricati di lavorare con e per l’applicazione delle Convenzioni Internazionali dell’UNESCO nel nostro paese. In ogni paese ratificante, le Commissioni Nazionali lavorano in questo senso svolgendo una fondamentale funzione di rappresentanza diplomatica, coordinamento della partecipazione ai tavoli internazionali e gestione delle candidature.  Dai tavoli della CNIU è partito il dossier di richiesta patrocinio UNESCO del Festival, e da qui partirà anche il nostro dossier di candidatura al Registro. In questo processo i singoli Ministeri, come il MiBACT, svolgono una funzione di consulenza tecnica sui dossier.

 

L’entusiasmo della commissione per il progetto di candidatura del Tocatì

 

Quest’anno, nella calda giornata estiva del 5 luglio, siamo tornati a Roma per presentare il progetto alla CNIU. La riunione è stata presieduta dal presidente Franco Bernabé, che per la prima volta ha ascoltato con attenzione e curiosità il racconto di Associazione Giochi Antichi sul Festival e sulla candidatura. L’esito è stato davvero positivo. Il Presidente ci ha incoraggiato a non cedere alle difficoltà che, a livello nazionale, rendono il percorso di candidatura laborioso e lungo, sottolineando l‘interesse del processo, che costituisce il vero valore aggiunto, al di là della corsa per ottenere il famoso “bollino Unesco”. Ha reagito alla presentazione del progetto con un certo entusiasmo, usando il termine “convincente”.

Ha posto varie domande sul partenariato europeo, dedicandoci un’ora e mezzo, ben oltre la mezz’ora prevista! Ne siamo usciti ancora più convinti dell’interesse della strada intrapresa. Alcuni rappresentanti del MiBACT che hanno partecipato alla riunione, in particolare Leandro Ventura direttore dell’Istituto centrale per la Demo-Etno-Antropologia (IDEA) e Stefania Baldinotti, hanno dichiarato il loro interesse a stabilire un rapporto di collaborazione che potrà essere progettato all’interno del percorso di candidatura nei termini di “misure di salvaguardia”: quelle attività di scambio esperienze e formazione che costituiscono l’anima e la colonna portante del nostro progetto.

Ci hanno manifestato il loro interesse ad accogliere a Roma incontri con le “comunità ludiche italiane” e a partecipare alle nostre “giornate dell’immateriale”, esortandoci a lavorare sul tema del gioco tradizionale come strumento d’integrazione dei migranti.