Se giri l’Abruzzo e capiti a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, tra la seconda settimana di dicembre e l’Epifania, la prima cosa che ti danno in mano è il pieghevole del gioco dello Stù.

 

 

Improvvisamente ti rendi conto di essere capitato in mezzo ad una festa, per cui il gioco di carte dello Stù è solo un pretesto.

Gli abitanti di Montorio sono molto legati a questo gioco, che ha origini molto antiche e che qualche anno fa rischiava di scomparire. La ditta che ne produceva le carte, considerato l’esiguo numero dei compratori, ne decretava la scomparsa.

È stato allora però che alcuni cittadini di Montorio hanno escogitato un sistema per mantenere in vita il gioco: organizzare un grande torneo di Stù in piazza, accompagnato da un grande spettacolo. Da allora Montorio al Vomano è conosciuto da tutti come «Paese dello Stù».

 

 

 

Regole del gioco:

1. Lo scopo del gioco è divertirsi insieme agli amici nell’atmosfera ilare e gioiosa che si viene a creare.

2. Si gioca con un numero non definito di persone, da due a oltre venti. Più sono le persone, più il gioco è divertente e allegro, pieno di imprevisti e farcito di situazioni complicate.

A rendere più divertente il gioco vi sono i nomi dati alle carte, tra cui in Matto, che cambia valore durante la partita.

 

 

I nomi utilizzati per altro mantengono come idea originale quella di rappresentare tutta la società civile e i giocatori, che hanno la possibilità di dare una svolta al proprio destino, a volte con successo e altre pagando il rischio corso.

Come nella vita, anche lo Stù offre l’opportunità di ricominciare da capo per raggiungere lo scopo che ciascuno si è posto; nel gioco è rappresentato dal montepremi finale, costituito dalla somma della posta versata all’inizio della partita da ogni giocatore.

 

 

La durata della partita dipende dal numero di giocatori: se sono dieci, ad esempio, dura almeno un’ora. Ogni partita poi è colorita da sfottò e numerose risate, che la rendono un vero strumento di socializzazione.