Il Laccio d’amore è un ballo molto diffuso in Campania, inizialmente eseguito esclusivamente in festività particolari o matrimoni.
La sua corretta esecuzione e buona riuscita aveva un significato molto particolare per il popolo perché era auspicio di prosperità, ricchezza e buona sorte! Un intreccio mal riuscito equivaleva invece ad un fallimento del matrimonio dei neo sposi.
Durante il ballo le coppie danzano in cerchio intorno ad un palo, dominato da un disco emblema del Sole nuovo, simbolo della fertilità agricola e della fecondità umana, dal quale pendono 24 nastri colorati, tenuti da altrettanti ballerini in costume tipico, 12 maschi e 12 femmine, che nel corso delle danze vengono intrecciati formando varie figure geometriche.
Solitamente, il laccio d’amore è anticipato da alcuni balli tipici come la «tarantella» o la «quadriglia».
Il «maestro» – «capo» di danza – impartisce gli ordini ai ballerini che eseguono l’intreccio, sinonimo di interrelazione tra i vari mesi. Ogni ballerino impugna un nastro e gli uomini, su comando del maestro, portano il laccio alle rispettive dame di ballo.
Le figure geometriche realizzate dalle coppie, intrecciando i nastri intorno al palo, vengono poi sciolte ripetendo gli stessi passi su indicazione del maestro di danza, riportando così le coppie nella loro posizione di partenza.