In Toscana, in provincia di Grosseto, ogni anno in pieno periodo natalizio si gioca a Capanna: un gioco che si pratica nelle osterie e che deve il suo nome al modo di indicare il tiro migliore che un giocatore possa ottenere.
Si fa Capanna quando il panforte lanciato in questo famoso gioco tradizionale resta in bilico fuori dall’estremità del tavolo più lontana dal giocatore che ha effettuato il tiro. La parte del panforte che rimane più sporgente dal tavolo, richiama, infatti, il tetto di una capanna, da cui il nome.
Il Panforte, vero protagonista di questo gioco, è conosciuto per essere il tipico dolce natalizio toscano e per le sue origini molto antiche: le prime testimonianze che ne parlano risalgono all’anno Mille, quando veniva chiamato Pane Natalizio, Pane Aromatico o Pan Pepatus.
Affinché il dolce diventi più compatto e lo zucchero si amalgami insieme agli altri ingredienti questo necessità di una particolare battitura. Ed è per questo motivo che a Santa Fiora è nato il gioco della Capanna dove il panforte diventa un coinvolgente strumento di gioco, molto popolare al punto che oggi ne sono coinvolte non meno di 120 persone.
Questo gioco ha bisogno di pochi accessori: un pezzo robusto di panforte da mezzo chilo incartato in carta oleata, un tavolo generalmente quadrato di 50-70 cm di lato e un Misurino, ovvero un arbitro dotato di metro “a stecca” che deciderà le sorti del gioco.
La linea di tiro si trova a circa cinque metri di distanza dal tavolo ed è da lì che i giocatori in squadre di due contro due effettueranno i loro tiri. Il gioco consiste nel lanciare un panforte più vicino possibile al bordo lontano del tavolo.
Al termine del gioco la squadra perdente paga il panforte e quella vincente paga da bere!
Il gioco del panforte si caratterizza anche per il linguaggio tutto particolare e coinvolgente utilizzato dall’arbitro che dopo ogni lancio deve dire «pari è peggio» se il nuovo lancio non supera il precedente, «pari è meglio» se invece lo supera e ironicamente «sopra è meglio» se chi tira non riesce nemmeno a prendere il tavolo. Infine se il panforte si ferma al di là del bordo restando in equilibrio sul ciglio si urlerà «Capanna» sancendo un tiro quasi imbattibile,