Profumo d’estate, i Brigghja e il Re parato!

In provincia di Reggio Calabria, a Fossato di Montebello Jonico, 600 metri sul mare, attorno al terreno di gioco dei Bbrigghja si respira il profumo d’estate e di vacanza.

 

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I brigghja appartengono alla grande famiglia dei birilli e come altri giochi del genere non hanno regole codificate, ma tramandate oralmente con un’unica certezza: ognuno gioca per sè, anche quando a giocare in campo ci sono una decina di giocatori.

 

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Per accedere ai campi da gioco è necessario avere almeno dieci-dodici anni, l’età giusta per avere una manciata di monete che costituiscono la posta di ogni giocata. I brigghja vengono disposti ed ecco che si comincia a giocare a «Re parato».

 

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Le monete verranno appoggiate sulla sommità del birillo centrale, il birillo n.1 di undici: il «Re». Gli altri dieci verranno assegnati dagli arbitri ai singoli concorrenti che a turno, anche a distanze di venti metri, lanceranno il proprio birillo contro il Re. Le monete cadute dopo lo scontro tra i due birilli verranno conquistate dal birillo che risulta più vicino ad esse.

 

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Tutti gli attrezzi vanno lasciati sul terreno fino alla fine del turno di lanci, quindi capita che un lancio successivo favorisca involontariamente un birillo avversario.

 

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La comparsa in Italia di questo gioco, che ha origini babilonesi, risale al ventennio fascista e lo riconosceva come gioco d’azzardo, la cui posta in gioco era molto più alta dell’iniziale somma versata.

 

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La successiva grande migrazione verso il nord d’Italia ha fatto sì che ora dei Brigghja ci si ricordi solo d’estate, quando si torna in Calabria per le vacanze e oggi i giocatori sono dilettanti, non professionisti come invece lo erano una volta.