Oceani di naviganti esploratori, laghi di pescatori, torrenti che alimentano mulini, fiumi che trasportano genti, pioggia che irriga i campi.
In una parola: Acqua. Tutte le grandi civiltà sono sorte sull’acqua, elemento necessario alla vita. Il mare può unire o dividere i popoli, un fiume favorire gli scambi: ovunque due culture si incontrano, o si scontrano, generano qualcosa di nuovo. Ed ecco che anche i giochi si fanno veicolo di tradizioni antichissime e tracciare la mappa dei loro viaggi significa disegnare il passato più spensierato e autentico delle società umane.
La stessa Verona deve la sua origine all’acqua: l’ansa del fiume Adige racchiude la stratificazione millenaria che ha valso alla città il riconoscimento di Patrimonio Mondiale UNESCO.
Qui, dopo più di un anno di pandemia, la 19esima edizione del Tocatì torna a far uscire la gente di casa per raggiungere le piazze e giocare insieme in sicurezza.
Se quella dello scorso anno è stata un’edizione tutta italiana, il Festival 2021 vede di nuovo la presenza degli ospiti internazionali. Non uno come da tradizione, ma quest’anno ben quattro, riuniti dal denominatore comune dell’acqua: Francia, Belgio, Croazia e Cipro, i Paesi che supportano la candidatura UNESCO del Tocatì al Registro della buone pratiche di salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.
Con una modalità mista tra attività in presenza e in streaming, nei giorni del Festival questi territori ci porteranno alla scoperta dei loro giochi e sport tradizionali con forti legami con l’acqua, spesso sorprendenti, talvolta davvero
spettacolari.
Platone sosteneva che si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione: quanto si può scoprire su una comunità intera in tre giorni di Tocatì?